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La psicopatologia depressiva è riconosciuta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità come la prima causa di disabilità a livello mondiale e sarà la principale spesa sanitaria entro il 2030. Il testo non vuole proporre una sistematizzazione manualistica, ma vuole accompagnare il lettore in una riflessione fra storici riferimenti teorici e principi basilari di pratica clinica. Il libro può essere utile non solo per psicologi, psichiatri, psicoterapeuti, medici di famiglia e specialisti, ma anche per altri operatori sanitari che si relazionano con pazienti caratterizzati da quadri depressivi. Dopo un inquadramento del fenomeno depressivo, dei suoi incerti confini con la normale tristezza, dell'inflazione diagnostica e farmacologica, del rapporto spesso difficile fra psicofarmacologia e talking therapy, gli autori analizzano le dimensioni biologiche, psicologiche ed esistenziali che caratterizzano la depressione (con attenzione alle somatizzazioni come espressioni del male di vivere nel corpo), le opzioni farmacologiche e alcuni approcci di psicoterapia. Vengono poi affrontati alcuni temi particolari: il suicidio, la dimensione meditativa e spirituale, il ruolo delle nuove tecnologie, il rapporto fra disturbi dell'umore e creatività. L'ultima parte si chiude con una riflessione di Eugenio Borgna sulla malinconia.